Un’incredibile fascinazione
per l’editoria infantile

La mia teoria dei giochi
28 Ottobre 2020
La mia teoria dei giochi
28 Ottobre 2020
 
 
Un’incredibile fascinazione per l’editoria infantile
Chi non conosce il mondo dell’editoria si accorge facilmente che quella dedicata all’infanzia costituisce un universo parallelo estremamente ricco. Quando lo si osserva da vicino, è facile perdersi in un labirinto di volumi molto diversi tra loro non solo per tipologia ma anche per età di riferimento e argomento. Ho scoperto che sono numerosi gli adulti che amano i libri per bambini pur non avendo figli, nipoti o infanti a cui offrirli; altrettanti sono i professionisti del settore che si sono avvicinati a questo universo e ne sono rimasti affascinati. Io appartengo senza dubbio a quest’ultimo gruppo. Non ho mai preso in considerazione di dedicarmi alla scrittura per l’infanzia: anzi, quando mi è stato commissionato per la prima volta un lungo lavoro di redazione per bambini, ho tentennato.
Non amo improvvisare e avevo intuito che la divulgazione per l’infanzia non fosse un lavoro da sottovalutare. Una sfida: ecco come ho affrontato quel primo incarico, a cui ne sono seguiti molti altri. Di natura estremamente diversa: collezionabili, riviste, booklet allegati a gadget, activity book, libri illustrati e romanzi. La riflessione che precede l’organizzazione di ogni progetto di redazione è molto più lunga e complessa di quella per gli adulti, per quanto mi riguarda. E molto più appassionante.

Tra draghi e caldaie, vincono le bestie mitologiche
Scrivere per professione porta inevitabilmente ad affrontare gli argomenti più disparati per diversi media. Presto i gusti vengono definiti e si comprende chiaramente cosa piace trattare e cosa, invece, si redige con serietà ma senza quel sottile piacere che si avverte chiaramente quando un testo diverte. Questo è quanto mi è accaduto con la scrittura per l’infanzia: è diventata il tipo di redazione con cui mi sento in maggior sintonia, con cui mi diverto nel senso letterale del termine: mi svago e distraggo dal quotidiano.

Non ignoro, ovviamente, il fine pedagogico che sottostà a ogni prodotto editoriale pubblicato per l’infanzia: anzi, ne sono costantemente coscia e questo mi spinge a sforzi d’attenzione per i contenuti sempre maggiori. Ma ciò non toglie che scrivere di draghi, squali, sette segrete sia magnifico. O almeno lo è per me.