Edutainment: sfizi e insidie
Lo ammetto: scrivere per l'infanzia è stimolante.
Per prima cosa, permette di imparare nozioni sugli argomenti più disparati.
Riporta indietro nel tempo, in quel meraviglioso periodo della vita in cui ogni settimana
ci si innamorava di qualcosa di diverso: dinosauri, insetti, balene, Antichi Egizi…
Ecco il principio dell'edutainment: insegnare divertendo, interessare il giovane lettore
presentando le informazioni in modo inusuale e allegro, in modo che le apprenda senza rendersi conto di farlo.
Senza dubbio, in questo tipo di prodotti editoriali la grafica è di fondamentale importanza:
immagini e modalità di presentazione dei concetti sono i primi elementi a catturare l'attenzione.
Poi arrivano i testi: devono essere semplici, di immediata comprensione, caratterizzati da periodi
brevi e senza troppe subordinate. Il tono di voce deve essere fresco, didattico senza essere noioso.
Dare i numeri
I bambini amano le cifre: più record, classifiche e top ten vengono offerte e più sono felici.
Peccato che spesso fatichino a comprendere appieno la portata delle informazioni, ed è necessario
affiancarle a esempi che si avvicinano il più possibile alla loro quotidianità.
Ecco quindi cercare compulsivamente quali mezzi hanno una velocità massima di 65 km/h,
o che oggetto pesi 2000 chilogrammi.
Inoltre, amano le sfide: non hanno ancora il concetto di “versus”, ma conoscono bene quello di “contro”.
Chi vincerebbe tra un tirannosaurus rex e uno pterodattilo? E tra un coccodrillo marino e uno squalo bianco?
Più splatter è il duello, e meglio è.
Le trappole dell'edutainment
Quello che ho trovato più insidioso, nello scrivere per bambini,
è stato non cedere all'uso di aggettivi che, seppur divertenti e buffi, conducono a un erronea comprensione delle informazioni.
Nel primo lavoro di edutainment che ho curato, sugli squali, ho “peccato” nel definire delle alghe come “succulente”,
e spesso ho definito un tipo particolare di pesce come una preda “preferita” per una specie.
Nel mondo animale, dove vige l'opportunismo come legge di sopravvivenza e il maggiore consumo di una preda
è legato alla disponibilità all'interno di un habitat e non al gusto, non è possibile delineare un
comportamento con un approccio “umano”, fatto di preferenze e scelte.
Esperti e consulenza: presenze obbligate
La tecnologia e la rete permettono di accedere senza difficoltà a una grande mole di informazioni.
Con il buon senso e un occhio allenato – vedi: il controllo delle fonti – è possibile delineare un contenuto
attendibile, ma non totalmente sicuro.
Per questo, la presenza di un consulente è d'obbligo.
Un esperto, infatti, offre il controllo necessario per produrre testi inattaccabili dal punto di vista scientifico.
Senza un biologo marino di grande esperienza, avrei rischiato più di uno scivolone. Un esempio? Un grande squalo bianco non ha denti appuntiti e taglienti per “azzannare e masticare”: la maggior parte degli squali non mastica, ma strappa brani di carne e li ingoia direttamente.
Come già detto, le trappole sono numerose, e la lettura di uno studioso dell'argomento è fondamentale.